Mezzi di Trasporto

Mu.Me.T.ss - Museo Mezzi di Trasporto small size                  (1/2 - 1 ora a seconda degli eventuali abbinamenti)

IL VIAGGIO DELL'UMANITÀ: STORIA E INGEGNO DEL TRASPORTO (working in progress)

Dai primi tronchi scavati in zattere alle sofisticate astronavi, il bisogno di muoversi ha sempre spinto l'uomo a superare i propri limiti. Il trasporto non è solo spostamento, ma rivoluzione: ha permesso esplorazioni, commerci, migrazioni e incontri tra culture, cambiando per sempre il corso della storia.

In questa sezione scoprirai quattro mondi straordinari: il settore navale, che ha aperto le rotte degli oceani; il veicolare su gomma, che ha reso le città e le campagne più vicine; il ferroviario, che ha unito terre lontane su binari d'acciaio;  e l'aerospaziale, che ci ha portati oltre il cielo, "verso l'infinito e oltre"!

Il nostro Museo dei Mezzi di Trasporto non è solo un'esposizione di veicoli, ma un viaggio attraverso la storia, la cultura e l'evoluzione della mobilità. Ogni mezzo racconta il suo tempo, le innovazioni tecniche e il rapporto tra l'uomo e il movimento. Attraverso percorsi didattici e laboratoriali, il museo diventa uno strumento per comprendere come il passato possa ispirare un futuro più sostenibile, promuovendo la consapevolezza sull'impatto ambientale e sulle scelte di mobilità responsabili. Storia e progresso si intrecciano per guidarci verso un domani più verde! 🚲🚂🚗 

Il percorso inizierà con una presentazione multimediale direttamente dal nostro sito. Sei pronto a partire per questo viaggio nel tempo e nell'ingegno umano?

NAVALE

Iniziamo con il trasporto navale in quanto è sicuramente nato prima della ruota.

L'uomo primitivo ha osservato come i tronchi d'albero potessero galleggiare sull'acqua, sfruttandoli per il trasporto di materiali pesanti o persino per spostarsi attraverso fiumi, laghi e mari... permettendo con alcune migliorie la colonizzazione di terre anche molto lontane. Vediamone una breve storia.

Fin dall'alba della civiltà, l'uomo ha guardato il mare non solo come una barriera ma come una via per esplorare, commerciare e combattere. I primi tentativi di navigazione risalgono a oltre 5000 anni fa, con le zattere di papiro degli Egizi e le canoe scavate nei tronchi dagli abitanti delle coste. Ma furono i Fenici a dare il via alla grande stagione della navigazione: abili mercanti e navigatori, percorrevano il Mediterraneo con le loro navi a vela e remi, diffondendo merci e cultura.

I Greci e i Romani svilupparono la tecnologia navale, costruendo triremi veloci per la guerra e navi mercantili capaci di trasportare grano, olio e vino lungo le rotte commerciali. Con la caduta dell'Impero Romano, i Vichinghi presero il testimone, esplorando l'Atlantico con le loro agili drakkar, mentre nel Mediterraneo le repubbliche marinare italiane, come Venezia e Genova, dominavano i commerci grazie a galeoni imponenti e ben armati.

L'epoca delle grandi esplorazioni del XV e XVI secolo vide protagonisti navigatori come Cristoforo Colombo, Vasco da Gama e Magellano, che con le loro caravelle e galeoni tracciarono nuove rotte oceaniche, rivoluzionando i traffici e collegando il mondo. Da allora, la navigazione divenne sempre più sofisticata: nel Settecento e Ottocento comparvero i primi clipper, veloci e slanciati, ideali per trasportare merci preziose come il tè e la seta.

Con la rivoluzione industriale, il vapore sostituì la vela, dando vita a navi mercantili e passeggeri capaci di solcare gli oceani con affidabilità e velocità mai viste. Nel Novecento, i transatlantici divennero il simbolo del progresso: Mauretania, Titanic, Queen Mary, Normandie trasportavano passeggeri e speranze tra i continenti. Nel frattempo, le flotte militari si modernizzavano con corazzate, sottomarini e portaerei, decisive nei grandi conflitti mondiali.

Oggi, il trasporto marittimo è il cuore pulsante dell'economia globale: gigantesche navi portacontainer trasportano milioni di tonnellate di merci ogni anno, mentre le moderne navi da crociera sono vere città galleggianti. Tecnologie come il GPS e l'automazione hanno rivoluzionato il settore, e il futuro guarda alla sostenibilità con navi a idrogeno e vela assistita. Il mare resta la grande via del mondo, dove passato e futuro si incontrano sulle onde.

La prima vetrina che sarà "illuminata" durante la visita mostra le seguenti imbarcazioni:

Piroga monossile Neolitico (circa 8.000-3.000 a.C.), scala 1:15 - Ricavata da un unico tronco scavato sono tra le prime imbarcazioni conosciute e rappresentano un'evoluzione rispetto ai semplici tronchi galleggianti utilizzati per attraversare corsi d'acqua. (Massimo Gallorini)  https://www.cherini.eu/etnografia/EPP/slides/eur_0001.html 


Zattere con tronchi legati 4.000 a.C. (IR) tenute assieme da corde vegetali potrebbero essere comparse subito dopo le piroghe, quando le comunità umane iniziarono a comprendere meglio la stabilità e la capacità di carico delle imbarcazioni. Probabilmente vennero usate dai primi navigatori per spostarsi lungo fiumi, laghi e coste, facilitando le migrazioni (Austronesiani per esplorare e colonizzare vaste aree dell'Oceano Pacifico), e il commercio.

Nave Arcaica Greca XX° Sec. a.CScala 1:50imbarcazione con cui furono colonizzate le isole e le coste della Grecia, erano ricavate da grandi tronchi scavati all'interno e dotati di scalmiere per remi. Rappresentano una importante evoluzione della piroga e rese possibili da una maggior competenza e capacità tecnica. (Su gentile concessione del modellista Giampiero Mencaroni)


Monere Etrusca V-IV° sec. a.C. Scala 1:50 - Nella saletta Etrusca si trova il modello che riproduce un'imbarcazione con un solo ordine di remi, un po' piu' larga delle coeve navi greche, e quindi adibita alla guerra, alla pirateria e al commercio. (Su gentile concessione del modellista Tommaso Cini) - temporaneamente esposta nella Sala Etruschi


Nave Egizia del 1494 a.C. scala 1:40 - Apparteneva alla flotta che la regina Hatshepsut (XVIII dinastia, Nuovo Regno) inviò nell'anno 9 della sua reggenza nella terra di Punt (Somalia?) alla ricerca di merci pregiate (mirra, oro, ebano, avorio, scimmie e levrieri). (Su gentile concessione del modellista Fabrizio Baquè)   https://web.tiscali.it/Hatshepsut/punt.htm


Drakkar vichingo, 900 scala 1:30, tipica imbarcazione usata dai vichinghi per scopi militari e per compiere viaggi esplorativi in Islanda, Groelandia e probabilmente (assieme ai Knarr), in nord America, 500 anni prima di Cristoforo Colombo. (Su gentile concessione del modellista Giampiero Mencaroni)  https://www.appuntidistoria.net/i-drakkar-dei-vichinghi/


Galeone Mediceo 1598 Scala 1:60 - Dopo l'ammodernamento fu varata nel 1608 sotto la bandiera del Sacro Militare Ordine di Santo Stefano con il nome LIVORNO. Voluto dal Granduca Ferdinando I dei Medici, per contrastare le incursioni piratesche contro le coste toscane. Fu rimodernata dal mastro d'ascia e valoroso navigatore inglese Robert Dudley. (Su gentile concessione del modellista Fabrizio Baquè)   https://www.lagazzettamarittima.it/2021/06/30/ci-fu-anche-il-galeone-livorno-parti-alla-ricerca-delleldorado/

Vetrina di fronte

Transatlantico RMS Mauretania 1906 (In restauro), lungo 241 m è stato un transatlantico britannico in servizio presso la compagnia Cunard Line. Il Mauretania fu uno dei transatlantici più famosi e di maggior successo durante "l'età d'oro" delle grandi navi passeggeri oceaniche, conquistando il prestigioso Nastro Azzurro per la traversata atlantica più veloce nel 1909 e detenendolo per 20 anni.   https://it.wikipedia.org/wiki/RMS_Mauretania


Vetrina laterale

Corrazzata Bismarck 1939, lunga ben 251 m fu una nave da battaglia tedesca della seconda guerra mondiale, così battezzata in onore del cancelliere del XIX secolo Otto von Bismarck (1815-1898). È famosa per l'affondamento dell'incrociatore da battaglia Hood e per la caccia successiva che le venne data e che portò al suo affondamento. Eponima della classe Bismarck, l'unica altra unità della stessa classe fu la Tirpitz.   https://it.wikipedia.org/wiki/Bismarck_(nave_da_battaglia) 

A breve altri modelli esposti ma in catalogazione

2 VEICOLARE SU GOMMA 

Il trasporto su gomma ha rivoluzionato la mobilità umana e il commercio, evolvendosi dalle rudimentali ruote in legno delle antiche civiltà fino ai sofisticati mezzi di oggi. Già nell'antica Mesopotamia, la ruota a raggi migliorò il trasporto di merci, ma fu solo con l'invenzione della bicicletta, nel XIX secolo, che la gomma fece il suo ingresso sulla scena, grazie alle prime gomme piene in caucciù e poi agli pneumatici ad aria di Dunlop. Le biciclette divennero il primo mezzo di trasporto personale di massa, e uno sport da strada e fuoristrada, un ruolo che ancora oggi mantengono, nelle loro varie versioni.

L'avvento del motore a combustione interna portò alla nascita della motocicletta e del ciclomotore, trasformando la mobilità individuale. Negli anni '70, le moto da corsa e da strada divennero simbolo di velocità e innovazione tecnologica, nella nostra vetrina sono presenti vari modelli iconici. Il ciclomotore Garelli 50 cc rappresenta un simbolo della mobilità popolare, usato da generazioni di giovani per muoversi con agilità nelle città assieme alla Vespa...

Parallelamente, l'automobile si impose come mezzo di trasporto universale. Dai primi modelli della fine dell'Ottocento alle attuali supercar, la storia dell'auto è segnata da progressi incredibili. Le vetture da Formula 1, come la McLaren Martini degli anni '70 e l'intera serie Ferrari, testimoniano l'evoluzione della velocità e dell'aerodinamica. Le auto da corsa anni '70 e le auto turismo tra la fine degli anni '60 e gli anni '70 incarnano il fascino di un'epoca in cui il design e la potenza si fondevano in modelli iconici.

Oltre al trasporto di persone, la gomma ha reso possibili enormi progressi nel trasporto merci. Dai primi carri trainati ai moderni camion, il trasporto su gomma ha sostenuto l'economia globale. I mezzi movimento terra, come le ruspe (tra cui la H41 Demag con benna), i rulli compressori, sono stati cruciali per la costruzione di infrastrutture e lo sviluppo urbano. Il carro ponte della Grove con braccio lunghissimo è un esempio di come la tecnologia abbia migliorato la logistica, consentendo il sollevamento e il trasporto di carichi pesanti con estrema precisione.

Due trattori ricordano come i mezzi su ruota siano stati fondamentali per lo sviluppo dell'agricoltura.

Anche nel settore militare tale  tipologia ha avuto un impatto significativo. Per scelta però non abbiamo voluto dedicargli degli spazi appositi, alcuni modelli sono in un convoglio militare nel plastico ferroviario.

Il trasporto su gomma continua a evolversi, con l'avvento dei veicoli elettrici e delle auto a guida autonoma e il viaggio nel futuro della mobilità è appena iniziato.

AUTO

Iniziamo con una carrellata di auto che hanno fatto epoca sia nelle corse che come gran turismo. Descrizione in ordine di apparizione

La Mercedes SSK (1928-1932) è una leggenda delle corse anni '30. Creata da Ferdinand Porsche per la Daimler-Benz, il suo 6 cilindri in linea sovralimentato da 7.1 litri poteva superare i 250 CV, rendendola una delle auto più veloci dell'epoca. Con il suo lungo cofano, i parafanghi scolpiti e la posizione di guida arretrata, era una vettura da dominare, protagonista su circuiti come il Nürburgring.

La Ferrari F50 (1995) è l'erede della F40, ancora più estrema. La sua anima deriva direttamente dalla Formula 1: il V12 da 4.7 litri e 520 CV era derivato dalla monoposto Ferrari del 1990. Il telaio in fibra di carbonio e la configurazione targa la rendevano una vera "F1 stradale". Senza ABS né servosterzo, offriva una guida cruda e pura.  A sinistra

La Ferrari F40 (1987) è un'icona assoluta, nata per celebrare i 40 anni della casa di Maranello. Disegnata da Pininfarina e spinta da un V8 biturbo da 2.9 litri e 478 CV, la F40 era una belva da pista omologata per la strada, con una struttura in materiali compositi che la rendeva leggerissima. Il design aggressivo, con l'enorme alettone posteriore e le prese d'aria generose, esprimeva pura velocità.  A destra

La Ferrari 348, prodotta dal 1989 al 1995, segnò un'epoca con il suo V8 da 3.4 litri e 300 CV. Le sue linee riprendevano la Testarossa, con le caratteristiche griglie laterali. Il motore montato trasversalmente e il cambio longitudinale garantivano un'ottima distribuzione dei pesi, rendendola agile e reattiva.


In pista...

A breve altri modelli esposti ma in catalogazione


F1 in pista!! Brabham BT44B

La Brabham BT44B, evoluzione della BT44, brillò nel 1975 con il suo design aerodinamico e il potente motore Ford-Cosworth DFV V8 da 485 CV. Agile e veloce, conquistò due vittorie con Carlos Pace (#8) in Brasile e Carlos Reutemann (#8) in Germania. Il suo telaio monoscocca in alluminio garantiva leggerezza e stabilità, rendendola una delle monoposto più competitive della stagione. Elegante nella livrea bianca con sponsor Martini, la BT44B segnò un'epoca, esaltando il talento dei suoi piloti.

2 RUOTE

MOTO

Le moto da corsa degli anni '70-'80 rappresentano un'epoca d'oro del motociclismo, caratterizzata da ingegneria d'avanguardia e un'estetica che ancora oggi incanta gli appassionati. Tra i marchi più prestigiosi dell'epoca, Laverda, Benelli, Mondial, MV Agusta e BMW con il loro sidecar da competizione hanno segnato la storia delle due e tre ruote in pista e su strada.

MV Agusta 500 3 cilindri debuttò nel 1966, rivoluzionando il Motomondiale. Con il suo motore 4 tempi da 500 cc, erogava circa 80 CV, raggiungendo una velocità di quasi 250 km/h. Agile e potente, dominò la scena con Giacomo Agostini, che vinse 7 titoli mondiali consecutivi (1966-1972) e oltre 60 GP. Il ruggito del suo motore e il rosso MV divennero simboli di gloria. Agostini, in sella a questa leggenda, scrisse la storia delle corse, lasciando un segno indelebile nell'epoca d'oro del motociclismo. Con l'avvento delle moto a due tempi, MV Agusta faticò a rimanere competitiva, ma il fascino delle sue moto rimane intramontabile.

BMW RS 500 Sidecar

Nel mondo delle competizioni su tre ruote, BMW dominò con i suoi RS 500 sidecar. Equipaggiato con un motore bicilindrico boxer da circa 50 CV, il BMW RS 500 aveva un'eccezionale stabilità e velocità, vincendo numerosi campionati del mondo Sidecar tra gli anni '70 e '80. Il pilota e il passeggero lavoravano in perfetta sinergia per mantenere il mezzo in traiettoria, con il passeggero che si spostava lateralmente per bilanciare le forze in curva.

Queste moto e sidecar non sono solo pezzi da collezione, ma vere e proprie icone di un'epoca in cui il motociclismo era fatto di passione, meccanica pura e coraggio in pista.

Benelli 350 Grand Prix del 1967-69. 

Dotata di motore a 4 cilindri con carburatori da 32. Fu un ottimo prodotto che ben rappresenta una storia di VITA...

Nel 1911 Teresa Boni Benelli, vedova da quattro anni, si poneva il difficile compito di assicurare un solido futuro ai sei figli: Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico e Antonio, detto Tonino, di soli nove anni. Riuscì ad aprire un primo laboratorio/officina nel quale Giuseppe è stato certamente l'uomo di maggior spicco e levatura tecnica della famiglia: le sue capacità progettuali diedero vita a innovativi progetti in ambito motoristico sia a due che a quattro ruote. Risultano tuttora a suo nome ben 13 brevetti. Con l'avanzare dell'età l'azienda passò al secondogenito...                  https://it.wikipedia.org/wiki/Benelli 

A breve altri modelli esposti ma in catalogazione

MOVIMENTO TERRA - COSTRUZIONE - LOGISTICA

Grove TM800 

Apriamo questa sezione con un mezzo che nel 1972 rappresentava il top della tecnologia nel settore delle gru idrauliche montate su autocarro, progettata per offrire mobilità e versatilità in vari cantieri. Con una capacità di sollevamento massima di 80 tonnellate, è equipaggiata con un braccio telescopico a quattro sezioni che si estende fino a 114 piedi (circa 34,7 metri). Inoltre, dispone di un'estensione a traliccio oscillante di 32 piedi (circa 9,75 metri), che può essere combinata per raggiungere una lunghezza totale del braccio di 45 metri. 

I nostri mezzi al lavoro nel diorama ferromodellistico in scala HO, ristrutturato per l'occasione a partire da un diorama realizzato da Gallorini negli anni '60 - '70. 

Anche in questa presentazione abbiamo voluto dar vita agli oggetti esposti presentando oltre dieci "mestieri".

Gli aspetti ferroviari saranno trattati nell'apposita sezione

A breve altri modelli già esposti ma in catalogazione

Dal sogno di Leonardo ai cieli del futuro: la storia del volo

Il desiderio di volare ha sempre accompagnato l'uomo, dai miti antichi alle prime intuizioni scientifiche. Leonardo da Vinci, con la sua Vite Aerea, anticipò il principio dell'elicottero, immaginando che una spirale rotante potesse sollevare un uomo nel cielo. Tuttavia, la conquista dell'aria iniziò realmente nel 1783 con la mongolfiera, quando i fratelli Montgolfier solcarono il cielo di Parigi con il primo pallone aerostatico.

Ma il vero dominio del volo si concretizzò solo con l'invenzione dell'aeroplano. Il primo aereo della storia è generalmente considerato il Wright Flyer, costruito dai fratelli Orville e Wilbur Wright. Effettuò il suo primo volo controllato, sostenuto e motorizzato il 17 dicembre 1903 a Kitty Hawk, in North Carolina.

Purtroppo a dare un notevole impulso allo sviluppi di questi mezzi fu la guerra e così nei cieli della Prima Guerra Mondiale, gli aerei divennero strumenti strategici. Tra i più celebri vi era il Macchi-Nieuport del 1917, pilotato dall'eroe italiano Francesco Baracca, che con il suo cavallino rampante ispirò poi il logo della Ferrari. L'anno successivo, lo Spad 1918 divenne un temibile caccia alleato, veloce e potente.

Negli anni '20, l'aviazione affrontò nuove sfide, come i voli a lunga distanza. Il Douglas World Cruiser del 1923 fu il primo a compiere il giro del mondo in volo, segnando un punto di svolta nella storia dell'aviazione civile e militare.

La Seconda Guerra Mondiale portò incredibili progressi tecnologici: il Fiat CR-32 del 1939, biplano acrobatico, combatté nella Guerra di Spagna, mentre il Macchi Saetta del 1940 e il Fiat G50 Freccia del 1941 furono tra i primi caccia monoplani italiani a operare nei cieli d'Europa e del Mediterraneo.

Nel dopoguerra, i velivoli a pistoni lasciarono il passo ai jet. Il North American Texan degli anni '50 fu un addestratore insostituibile per generazioni di piloti, mentre negli anni '70 l'F-104S Fiat-Lockheed, noto come "bara volante" per le sue incredibili prestazioni e pericolosità, divenne l'icona della velocità supersonica.

Gli anni '90 videro l'evoluzione della tecnologia stealth e della guerra elettronica. Il Panavia Tornado, caccia multiruolo europeo, dominò i cieli con la sua capacità di volare a bassissima quota per attacchi di precisione.

Oggi, il volo è sempre più automatizzato: i droni, con la loro versatilità, rappresentano il futuro dell'aeronautica, impiegati per sorveglianza, esplorazione e persino trasporti.

Dal genio di Leonardo ai droni moderni, il sogno del volo continua. Chi sa con quali mezzi esploreremo i cieli domani? 

Si ringrazia il modellista e amico Fabrizio Baquè che ha concesso in visione gli splendidi modelli di questi due ripiani

VITE AEREA DI LEONARDO - DRONE

L'alfa e l'omega del volo!! Prima di entrare nel dettaglio di due mezzi apparentemente così diversi vogliamo ricordare che nel 2022 è stato fatto volare un drone dove le 4 eliche erano state sostituite da 4 viti aeree di Leonardo! A questo link tutti i dettagli compreso l'incredibile video:

https://www.cnet.com/science/this-drone-flies-using-da-vincis-530-year-old-helicopter-design/

Ecco alcune immagini di riepilogo 

La nostra vite è stata realizzata nel 2025 durante lo stage con due studenti dell'ITIS Galileo Galilei di Arezzo a partire da elementi grezzi pretagliati. Con "certosino" lavoro sono state da noi ricreate tutte le caratteristiche delle tavole/regoli/tondini di legno antico, incidendo e dipingendo venature, nodi e listellatura...

Mongolfiera

La mongolfiera segna l'inizio della storia del volo umano. Nel 1783, i fratelli Montgolfier lanciarono il primo pallone aerostatico a aria calda, testandolo con un'anatra, un gallo e una pecora. Poco dopo, Pilâtre de Rozier e il marchese d'Arlandes furono i primi uomini a volare su Parigi. La scoperta si diffuse rapidamente: l'inventore Jacques Charles sviluppò un pallone a idrogeno, più controllabile. Nell'800, le mongolfiere furono usate per osservazioni militari e nei primi esperimenti di dirigibili. Ancora oggi, restano un'icona del sogno del volo!   

Le due immagini a sinistra sono relative al nostro modello mentre quelle a destra rappresentano una breve storia delle mongolfiere



Douglas World Cruiser (DWC)  del 1923

Il (DWC) del 1923 fu il primo aereo a completare la circumnavigazione del globo. Costruito dalla Douglas Aircraft Company per l'US Army Air Service, quattro esemplari partirono il 6 aprile 1924 e, dopo 175 giorni e 44.000 km, due di essi conclusero l'impresa epica!  


Panavia Tornado

è un caccia multiruolo sviluppato negli anni '70 da Italia, Regno Unito e Germania. Grazie alle ali a geometria variabile, eccelle in missioni d'attacco e superiorità aerea. Usato in Iraq, Afghanistan e nei Balcani, ha servito l'Aeronautica Militare Italiana fino al 2023. Un'icona della aviazione moderna! 

VOLO SPAZIALE

Da sempre l'uomo ha guardato al cielo con stupore, sognando di oltrepassare i limiti del mondo conosciuto. L'avventura spaziale rappresenta il percorso coraggioso di un'umanità che ha trasformato sogni in realtà, spingendosi oltre ogni confine.

Le missioni spaziali degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica hanno aperto una nuova era nell'esplorazione del cosmo. Negli anni '50, l'URSS fece il primo passo lanciando lo Sputnik, segnando l'inizio della corsa allo spazio. Nel 1961, con la missione Vostok 1, Yuri Gagarin divenne il primo uomo a orbitare intorno alla Terra, suscitando stupore e ispirando il mondo. Gli Stati Uniti risposero con il programma Mercury, che fu seguito dal progetto Gemini, fondamentale per affinare tecniche come il rendezvous e l'ammaraggio orbitale. Questi sforzi culminarono con il programma Apollo, che portò l'uomo sulla Luna con missioni come Apollo 8, Apollo 10 e il leggendario Apollo 11 nel 1969. Questa competizione, sebbene accesa dalla rivalità della Guerra Fredda, permise progressi tecnologici e scientifici straordinari, gettando le basi per la cooperazione spaziale internazionale e per l'odierna esplorazione del cosmo. 

Uno dei momenti più emozionanti di questa epopea fu l'Apollo 10, il dress rehearsal per l'Apollo 11, durante il quale il Lunar Module (LEM) si appoggiò al suolo lunare, dimostrando la precisione e la capacità ingegneristica necessarie per compiere il primo sbarco. Questo passaggio cruciale, carico di tensione e speranza, segnò l'inizio di una nuova era nell'esplorazione dello spazio.

Parallelamente, il volo dello Space Shuttle ha rivoluzionato il trasporto spaziale, introducendo un veicolo riutilizzabile che ha reso possibili missioni di lunga durata, il lancio di satelliti e la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Lo Shuttle, con il suo design innovativo e la sua versatilità, ha incarnato il perfetto connubio tra tecnologia e audacia, trasformando ogni lancio in un evento carico di emozioni e significati.

L'avventura nello spazio è dunque la storia del coraggio umano, un viaggio fatto di scoperte e innovazioni che ha ispirato generazioni di sognatori e scienziati. Nel Mu.Vi. – Museo della Vita, celebriamo questo spirito pionieristico, offrendo percorsi interattivi che raccontano l'epopea dello spazio e trasportano i visitatori in un universo dove ogni stella e ogni missione testimoniano il potere della conoscenza.

Questa esposizione, ricca di documenti, modelli e interviste, ci ricorda che il volo spaziale non è solo un capitolo della storia, ma un continuo invito a superare i limiti del possibile. È un inno al coraggio e all'ingegno umano, un messaggio che ogni nuova esplorazione ci accompagna nel nostro cammino verso un futuro sempre più luminoso e innovativo.

L'uomo è andato sulla Luna sei volte tra il 1969 e il 1972, tutte con il programma Apollo della NASA. Le missioni con allunaggio furono:

  1. Apollo 11 (20 luglio 1969) – Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi uomini a camminare sulla Luna, mentre Michael Collins rimase in orbita nel modulo di comando.

  2. Apollo 12 (19 novembre 1969) – Charles "Pete" Conrad e Alan Bean atterrarono vicino alla sonda Surveyor 3, dimostrando la precisione dell'allunaggio.

  3. Apollo 14 (5 febbraio 1971) – Alan Shepard e Edgar Mitchell esplorarono la zona di Fra Mauro e Shepard colpì una pallina da golf sulla superficie lunare.

  4. Apollo 15 (30 luglio 1971) – David Scott e James Irwin furono i primi a usare il Lunar Roving Vehicle (LRV), ampliando le esplorazioni.

  5. Apollo 16 (21 aprile 1972) – John Young e Charles Duke esplorarono l'altopiano di Descartes con il rover lunare.

  6. Apollo 17 (11 dicembre 1972) – Eugene Cernan e Harrison Schmitt furono gli ultimi uomini sulla Luna; Schmitt fu l'unico geologo a camminare sul suolo lunare.

la nostra vetrina dedicata alla'allunaggio è completata dall'ologramma della luna  

La missione Apollo 13 (aprile 1970) era destinata alla Luna, ma fu abortita a causa di un'esplosione nel modulo di servizio.

LEM su diorama del suolo lunare - tutti i modelli della serie Apollo sono realizzati dal nostro presidente negli anni '70

FIRST FOOT ON THE MOON AND ON THE MUVI

Un piccolo passo per l'Astronauta, un grande passo per l'Umanità e un salto nel tempo per i nostri visitatori! 

Il modulo lunare LEM è già atterrato sulla Luna. Un astronauta scende lentamente dalla scaletta, con movimenti leggeri a gravità ridotta. Ma qualcosa cambia: mentre il suo piede tocca il suolo il paesaggio si sfuma e viene catapultato all'interno di una teca museale. 

Il suolo diventa una riproduzione in miniatura, il modulo lunare il fedele modello del LEM esposto. Un viaggio fantastico tra storia, realtà ed effetti speciali.

Un modo divertente per avvicinare anche i ragazzi allo spazio.


Nel cuore del nostro MuMeTss troneggia un pezzo straordinario di storia e ingegno: il tecnigrafo Zucor anni '60. Ancora una volta il Museo prende Vita!

Non è solo uno strumento di precisione, ma un ponte tra epoche, lo stesso tipo di tavolo da disegno che a decine i tecnici NASA usarono per progettare le meraviglie dell'Apollo e del LEM. Sopra di esso, le grandi tavole grafiche, copie fedeli delle originali della rampa di lancio, dei display digitali del LEM e dello studio della stabilità raccontano il sogno di portare l'uomo sulla Luna. 

E su quello stesso tecnigrafo, anni fa, Gallorini ha tracciato i suoi progetti, studiando fisica all'Istituto Tecnico Industriale. Un simbolo di passione, ingegno e anticipo di futuro. 


SPACE SHUTTLE 

Particolare attenzione è stata posta alle missioni di questo gioiello della tecnologia in quanto Gallorini è i suoi studenti hanno potuto vivere in prima persona alcuni eventi a esse collegate.

Maggio 1997. Gallorini con altri docenti organizza il primo viaggio di una scuola italiana in Florida per assistere al lancio dello Shuttle e visitare i Centri spaziali.

Il gruppo in partenza per gli USA


Era la volta della missione STS-84, il 15 maggio 1997 fu lanciato lo Space Shuttle Atlantis e rappresentò un altro tassello fondamentale nella collaborazione spaziale tra Stati Uniti e Russia. Fu il sesto volo di Atlantis verso la stazione spaziale russa Mir, con l'obiettivo di rifornirla e di scambiare gli astronauti a bordo.

L'equipaggio era composto da sette membri, guidati dal comandante Charles Precourt e dal pilota Eileen Collins, la prima donna a pilotare uno Space Shuttle. Tra gli specialisti figuravano Carlos Noriega, Jean-François Clervoy, Ed Lu, Elena Kondakova (cosmonauta russa) e Mike Foale. Quest'ultimo prese il posto di Jerry Linenger sulla Mir, dove Linenger aveva trascorso 132 giorni in orbita.

In questa carrellata di immagini in sequenza alcune fasi:

Trasferimento dello Shuttle presso la rampa di lancio; vestizione a terra della Collins; rampa in notturna; sequenze lancio in notturna.

Dopo il lancio in notturna dal Kennedy Space Center, Atlantis raggiunse e si agganciò alla Mir il 17 maggio, rimanendo attraccato per cinque giorni. Furono trasferite circa 3,4 tonnellate di materiali, inclusi esperimenti scientifici e rifornimenti essenziali. Mike Foale si preparò a una lunga permanenza sulla Mir, affrontando le difficili condizioni della stazione, che nei mesi precedenti aveva subito avarie e incendi.

Dopo il distacco dalla Mir, Atlantis rientrò con successo il 24 maggio. STS-84 fu un esempio di cooperazione spaziale e una delle ultime tappe prima della costruzione della ISS.

In questa carrellata di immagini in sequenza alcune fasi:

vita a bordo; vista dello Shuttle dalla Mir, atterraggio


Dicembre 1997 – un'esperienza che ha unito spazio e terra in modo davvero indimenticabile. Al rientro dalla missione STS-84, gli astronauti hanno voluto restituire la visita speciale di Maggi

Arrivati ad Arezzo sono stati accolti con grande entusiasmo dal gruppo di studenti e docenti della Scuola Professionale Margaritone, guidati dal nostro prof. Gallorini, e dal prof. Neri, in collaborazione con la Space Foundation e l'ing. Luca Minna. Giovani e cittadinanza hanno avuto l'opportunità unica di incontrare chi ha vissuto in prima persona l'avventura spaziale.

Gli ospiti, provenienti dalla Florida, hanno condiviso le loro esperienze, raccontando il percorso a bordo dello Space Shuttle Atlantis, l'intensa preparazione per il docking con la Mir e le sfide quotidiane di una vita trascorsa in orbita. Le testimonianze degli astronauti hanno acceso la curiosità degli studenti, che si sono immersi con passione in un dialogo stimolante, in cui il coraggio, la scienza e l'innovazione si intrecciano.

Non sono mancati anche momenti conviviali e di scambio doni, al nostro Mu.Vi. abbiamo incorniciato i ricordi di alcuni momenti dove Gallorini si trova con l'equipaggio in visita ad Arezzo.

Durante l'incontro, si è percepito come lo spirito di avventura e la determinazione siano qualità trasversali che possono ispirare ogni generazione. Le parole degli astronauti hanno trasformato la percezione dello spazio in un'opportunità di crescita, mostrando che l'esplorazione non riguarda solo la tecnologia, ma anche la capacità di sognare e di superare i propri limiti.

Questo evento ha rappresentato un ponte tra il mondo dell'alta tecnologia spaziale e l'educazione quotidiana, un'occasione in cui la conoscenza e la passione hanno unito menti e cuori. Un incontro che, sicuramente, ha lasciato un segno profondo nei giovani, accendendo la scintilla della curiosità e della voglia di esplorare il futuro.

Le immagini sono realizzate da noi durante il viaggio e/o provenienti dagli archivi NASA.

APPROFONDIMENTI:

VIDEO REALIZZATO DALLA TROUPE DI RAI2 PER SERENO VARIABILE CON LA PRESENZA DEL DOTT. OSVALDO BEVILACQUA


Dati tecnici Atlantis

Programma ufficiale missione