Felci Frattali
Le felci rappresentano uno degli esempi più affascinanti di crescita frattale in natura. La loro struttura si caratterizza per l'auto-similarità: ogni foglia o fronda, pur in scala ridotta, riproduce lo stesso schema della pianta intera. Questo fenomeno ricorsivo permette di ottenere un'organizzazione ottimale, in cui le stesse regole geometriche si ripetono a livelli sempre maggiori, esemplificando il concetto di frattale.
La crescita delle felci è regolata da processi iterativi. Nuove foglie emergono lungo spirali che, in molti casi, si accordano con la successione di Fibonacci, determinando una disposizione che massimizza l'esposizione alla luce e l'efficienza nell'assorbimento di acqua e nutrienti. Questa configurazione geometrica non solo favorisce la fotosintesi, ma minimizza anche le sovrapposizioni, consentendo alla pianta di sfruttare al meglio le risorse disponibili.
Da un punto di vista matematico, la struttura delle felci si descrive attraverso modelli frattali e algoritmi iterativi, che evidenziano come ogni parte della pianta mantenga le stesse proporzioni dell'insieme. In altre parole, una piccola sezione della fronda è una replica in scala ridotta dell'intera pianta, incarnando il principio di scala invariata.
Questa perfetta armonia tra matematica e biologia ci offre quindi una lezione di come l'ordine matematico possa tradursi in un successo biologico e in una straordinaria espressione di estetica naturale.
In foto un esemplare del nostro bioparco appartenente al genere Davallia Sm. piante dell'ordine Polypodiales, unico genere della famiglia Davalliaceae M.R.Schomb..[1] Vivono soprattutto in aree temperate-umide. Alcune delle numerose specie di questo genere trovano impiego ornamentale, ad esempio Davallia divaricata, con foglie lunghe fino a un metro, Davallia canariensis, Davallia mariesii - presente anche in Italia - e Davallia solida.
sopra una composizione di felci in erbario da noi preparato negli anni '80 e ancora ben conservato (Mu.Vi.)
sotto un "frattale geometrico"