Bio orto
Il nostro piccolo Bio orto è stato perfettamente armonizzato con il parco, ed è situato proprio dove vengono svolti i meeting in esterno.
Si definisce bio orto in quanto piante ed ortaggi vengono fatti crescere usando soltanto concimi
naturali (stallatico maturo proveniente dal sottostante IpPocentro), il nostro compost, semi provenienti da coltivazioni biologiche, pacciamatura naturale con le foglie dei nostri lecci, olmi, quercie e antiparassitari di origine naturale.
Quasi mai si nomina l'acqua di irrigazione, ma le verdure sono composte mediamente al 90% di acqua! E la nostra è l'acqua FITODEPURATA del Biolago!
È Con il bio orto urbano il nostro desiderio di mangiare sano e a Km0 si avvera. il desiderio di consumare verdura di stagione coltivata con le proprie mani (e quindi sicura, al 100%) si concretizza! L'orto sul terrazzo, insomma, è sempre più simbolo di benessere, energia e contatto con la natura.
Lactuca Sativa Brassica Oleracea con pacciamatura naturale
Non sono necessari grandi spazi per le coltivazioni orticole, quindi non rinunciate alla bellezza di un orto domestico/urbano.
In base alle proprie necessità/spazi, in internet si trovano decine di siti con consigli pratici, questo è uno:
https://www.pellegrinigarden.it/news/orto-casalingo-come-organizzare-orto-sul-balcone
Da noi ne troverete un esempio, è una struttura tecnologica, principalmente dimostrativa a fini didattici, e si è cercato di porre particolare attenzione anche all'aspetto estetico per riprendere la nostra filosofia noetica...
Realizzato su più livelli, terrazzato, con casseforme in legno trattato bio e rivestito internamente con la stessa guaina EPDM del biolago ( protezione antimarciume del legno, che in questo caso non deve assolutamente essere del tipo impregnato a sali in autoclave).
La tecnica costruttiva e l'irrigazione a goccia temporizzata, permettono di "esportare" tale tipologia di orto in spazi ancora più piccoli fino alla terrazza di casa. Il consumo di acqua è minimo e tutti i parametri sono facilmente controllabili.
Impianto irrigazione settoriale "Aglione" a un mese dalla semina Trattamento con Acari Predatori
Avendolo terminato a ottobre si presenta come il classico orto invernale con Cavolo Romanesco (Brassica Oleracea) precoce, medio e tardivo per avere la raccolta distribuita fra gennaio e marzo; Cavolfiore a palla bianca; Bietola verde a costa (Beta Vulgaris); Lattuga canasta (Lactuca Sativa) e specialità nostrana l'Aglione della Valdichiana (Allium ampeloprasum L. var. holmense Mill.) coltivato rigorosamente secondo il disciplinare dell'Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dell'AGLIONE DELLA VALDICHIANA.
Un accenno all'importanza dell'utilizzo di antiparassitari di origine naturale è doveroso, si trovano numerosi siti che in modo scentifico consigliano le soluzioni per vari problemi. Citiamo la nostra esperienza per il controllo biologico di varie specie di tripidi. Uova e larve. Questo si può ottenere con gli
acari predatori che si nutrono anche di alcune specie di ragnetti parassiti
(per esempio l'acaro della fragola e l'acaro dell'argentatura).
PREVENZIONE IN TERRAZZA
Come avrete modo di verificare, ad esempio https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/alimenti-antitumorali.html sono state scelte anche piante con spiccate proprietà antitumorali per fare prevenzione con il "cibo coltivato in casa"!
Le crucifere (i nostri cavoli)
Appartengono a questa famiglia ortaggi quali cavolo, broccoli, cavolini di Bruxelles, verza, crescione, rapa, cavolfiore ecc. Le proprietà antitumorali di questi ortaggi derivano da sostanza chiamate glucosinolati. Queste sostanze sono già in fase di studio come coadiuvanti delle chemioterapie. Broccoli e cavolini di Bruxelles sono le fonti migliori di queste sostanze. Per conservare le proprietà anti-tumorali di questi ortaggi è necessaria una cottura rapida, possibilmente a vapore, ed una buona masticazione, mentre va evitato l'eccessivo simuzzamento prima del consumo.
L'aglio/aglione
L'aglio contiene una sostanza chiamata allina, che in seguito alla rottura degli spicchi entra in contatto con un enzima che la converte in allicina,
che a sua volta dà origine a numerose sostanze capaci di impedire la
crescita delle cellule tumorali e di promuoverne l'apoptosi. Queste
molecole sono liberate in seguito alla frantumazione dei bulbi; di
conseguenza, la fonte migliore è sicuramente l'aglio crudo fresco appena
affettato. (vedere anche il Disciplinare in PDF)
Ma tante sono le proprietà delle verdure!
La bietola
Lattuga Canasta
La lattuga ha proprietà diuretiche, dovute al vantaggioso rapporto potassio/sodio e contiene elevate quantità di fibre. In essa sono presenti altri sali minerali (ferro, calcio, fosforo, rame) e vitamine (A, del gruppo B, C, K). E' anche buona fonte di vitamina E, raccomandata alle future mamme e anche detta "vitamina della giovinezza". Il buon contenuto di vitamina A, unitamente a quello di zeaxantina, un importante carotenoide, sono di sostegno per gli occhi e svolgono un'azione protettiva, in particolare nei confronti della degenerazione maculare, una patologia che subentra con l'età avanzata.
Alcune curiosità:
La bietola era già conosciuta dall'uomo preistorico, che circa 12.000 anni fa iniziò a seminarla, adattandola alle proprie necessità e differenziandola sempre più nettamente dalla specie selvatica. I Romani ne conoscevano già diverse varietà, e la usavano comunemente. Plinio, che la descrive di due colori diversi (nigrum et candidius quo preferunt appellantque Siculum), la definisce levissima (beta hortensis levissima est) e ne suggerisce l'uso in molti disturbi, specie quelli a carico dell'apparato digerente, ma non ne tratta il semplice uso alimentare. Apicio al contrario nel II° capitolo del suo libro, nella parte dedicata agli ortaggi, cioè quello dei "Pulmentarium ad ventrem", ci ha lasciato vari piatti a base di "betas", spesso condite semplicemente con olio e aceto, che sono consigliati per coloro che soffrono di stipsi...
Il cavolo Romano è un frattale e segue la Successione di Fibonacci. E' la matematematica in cucina!
Segue Fibonacci in quanto il numero di rosette che compongono il broccolo romanesco è sempre un numero di Fibonacci. Ossia una cifra che fa parte dell'omonima successione, in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti. La successione di Fibonacci si presenta così: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144... e così via. Ma come è possibile che i broccoli romaneschi imitino una successione numerica? La spiegazione non è semplice ma la rappresentazione grafica della successione di Fibonacci è una spirale (detta appunto spirale di Fibonacci), riscontrabile anche in numerosi elementi della natura come conchiglie, girasoli, ananas, numero di petali di fiori, disposizione delle foglie sui rami. Nel nostro caso, dal centro del broccolo romanesco partono tante spirali di Fibonacci (quante? Un numero di Fibonacci, ovviamente), attorno alle quali sorgono le piccole cime. Il loro numero è quindi un numero di Fibonacci. E lo stesso vale per le cime più piccole, alle quali a loro volta partono tante spirali. Ovviamente questo non si ripete all'infinito, perché il broccolo è un'entità frattale reale e anche molto buona da mangiare! Rimane comunque intatto il fascino di questo ortaggio, composto da numerose spirali, quasi una porta verso la perfezione - ancora una volta il bello che ci sorprende ci affascina. E ancora più affascinante è il mistero che si cela dietro a questa disposizione in natura e non solo perché la successione di Fibonacci si ritrova nella chimica, nell'economia, nell'elettrotecnica, e perfino nell'arte e nella musica!
"WORKING IN PROGRESS"